Siamo sul canale Silone, dietro Torcello, dove la Laguna riceve le acque dolci del fiume Sile. Qui tutto è ridotto all'essenziale ma è ciò che ci piace, il canneto di "tamerici salmastre" di dannunziana memoria è l'approdo gentile su cui nessuna barca si fa del male. Avremmo potuto chiedere del pesce ai pescatori del bilancere ma perchè rompere tutta quest'armonia col suono di una voce umana? Ci piace fantasticare pensando allo smarrimento dei primi profughi altinati che proprio in questi luoghi, fondando Torcello, avrebbero dato vita alla civiltà del leone e del remo ma abbiamo una certa fame e tornare a casa non ci sembra fuori luogo.