L'Arsenale è la spina dorsale della storia economica della città, il primo motivo della sua identità, il luogo che le ha dato la forza di espandersi e regnare sui mari per molti secoli, la macchina che ha costruito con le galee il mito stesso di Venezia e della sua illuminata indipendente operosità. Lo hanno cantato i poeti e lo hanno ammirato i visitatori illustri della Serenissima. Gli storici ne parlano come, in età medievale, l'opificio più grande di tutto il continente. Tra le sue maestranze il Doge sceglieva la sua guardia personale e tra i suoi lavoratori nascevano associazioni libere di mutuo soccorso e previdenza sociale che costituirono l'embrione di quello che ora si chiama sindacato. Anche da questo luogo proviene l'anima profondamente liberale della città e dei suoi abitanti, la loro operosità ha trovato qui, molto prima e molto più a lungo del turismo, lo sfogo più naturale. Questo è il posto dove molte generazioni di veneziani hanno sudato, sofferto e si sono costruite il futuro. Per questo e per molte altre ragioni l'Arsenale deve tornare alla sua comunità poichè è impossibile immaginare quello strano animale che è Venezia la cui testa è a San Marco con il cervello a Rialto senza le sue viscere ed il suo cuore.
LEGGI QUI E FIRMA L'APPELLO!!!
« Quale nell'arzanà de' Viniziani
bolle l'inverno la tenace pece a rimpalmare i legni lor non sani,...» |
|||
|