IL NOME

AVEVO UNA NONNA CHE VENDEVA GELATI E FACEVA DOLCI, IN PAESE ERA MOLTO AMATA E LA CHIAMAVANO "LA COLOMBARIA". HO VISTO UNA BARCA GALLEGGIARE IN UN CANALE E MI E' VENUTO DI CHIAMARLA COSI', PER MIA NONNA...ED ANCHE PER ME.

(qui a sinistra la nonna attorniata dai figli negli anni 'quaranta all'entrata dell'osteria di famiglia)

mercoledì 24 ottobre 2012

Un appello per l'Arsenale

L'Arsenale è la spina dorsale della storia economica della città, il primo motivo della sua identità, il  luogo che le ha dato la forza di espandersi e regnare sui mari per molti secoli, la macchina che ha costruito con le galee il mito stesso di Venezia e della sua illuminata indipendente operosità. Lo hanno cantato i poeti e lo hanno ammirato i visitatori illustri della Serenissima. Gli storici ne parlano come, in età medievale, l'opificio più grande di tutto il continente. Tra le sue maestranze il Doge sceglieva la sua guardia personale e tra i suoi lavoratori nascevano associazioni libere di mutuo soccorso e previdenza sociale che costituirono l'embrione di quello che ora si chiama sindacato. Anche da questo luogo proviene l'anima profondamente liberale della città e dei suoi abitanti, la loro operosità ha trovato qui, molto prima e molto più a lungo del turismo, lo sfogo più  naturale. Questo è il posto dove molte generazioni di veneziani hanno sudato, sofferto e si sono costruite il futuro. Per questo e per molte altre ragioni l'Arsenale deve tornare alla sua comunità poichè è impossibile immaginare quello strano animale che è Venezia la cui testa è a San Marco con il cervello a Rialto senza le sue viscere ed il suo cuore. 






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« Quale nell'arzanà de' Viniziani
bolle l'inverno la tenace pece
a rimpalmare i legni lor non sani,...»







rio del Malcanton...primi passi

"Picture yourself in a boat on a river
With tangerine trees and marmalade skies..."

Lennon, McCartney