IL NOME

AVEVO UNA NONNA CHE VENDEVA GELATI E FACEVA DOLCI, IN PAESE ERA MOLTO AMATA E LA CHIAMAVANO "LA COLOMBARIA". HO VISTO UNA BARCA GALLEGGIARE IN UN CANALE E MI E' VENUTO DI CHIAMARLA COSI', PER MIA NONNA...ED ANCHE PER ME.

(qui a sinistra la nonna attorniata dai figli negli anni 'quaranta all'entrata dell'osteria di famiglia)

sabato 25 settembre 2010

Secar la barca

"xe mejo esser paroni de una sessola che servitori de una nave"


Ieri sera una scroscio di pioggia mi annunciava che oggi avrei avuto da fare. Una barca lasciata scoperta attraccata in un canale sotto un temporale si lascia riempire d'acqua ma non bisogna perdersi d'animo: un secchio, una spugna ed una curiosa paletta di nome sessola diventano compagni di viaggio utili e graditi. Basta levarsi le scarpe, rimboccare i pantaloni ed iniziare a "seccare" la propria amica. Bisogna farlo con lo stesso animo con cui si cambia il pannolone ad un bimbo che si sia fatto troppa pipì addosso ed un lavoro di per se noioso diventa quasi divertente. I maestri indicano poi di lasciare le assi del pagliolato (il fondo di assi posto sopra le ordinate dello scafo per renderlo tutto calpestabile) parzialmente sollevate al fine di permettere all'aria ed al sole di asciugare per bene anche loro. Devo confessare che passare la spugna umida nello scafo è una carezza che facciamo prima di tutto a noi stessi...si gode immensamente e la barca asciutta si dondola tutta di piacere cullandoci di gusto.

"a barca rota no ghe vol sessola"

rio del Malcanton...primi passi

"Picture yourself in a boat on a river
With tangerine trees and marmalade skies..."

Lennon, McCartney